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Messina
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Acquedolci
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Alcara
Li Fusi
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Alì
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Alì
Terme
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Antillo
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Barcellona
Pozzo di Gotto
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Basicò
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Brolo
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Capizzi
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Capo d'Orlando
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Capri Leone
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Caronia
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Casalvecchio
Siculo
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Castel
Di Lucio
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Castell'
umberto
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Castelmola
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Castroreale
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Cesarò
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Condrò
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Falcone
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Ficarra
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Fiumedinisi
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Floresta
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Fondachelli
Fantina
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Forza D'Agrò
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Francavilla
di Sicilia
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Frazzanò
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Furci Siculo
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Furnari
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Gaggi
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Galati
Mamertino
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Gallo D'Oro
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Giardini
Naxos
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Gioiosa
Marea
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Graniti
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Gualtieri
Sicaminò
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Itala
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Leni
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Letojanni
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Librizzi
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Limina
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Lipari
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Longi
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Malfa
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Malvagna
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Mandanici
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Mazzarà
Sant'andrea
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Merì
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Milazzo
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Militello
Rosmarino
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Mirto
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Mistretta
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Moio Alcantara
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Monforte
San Giorgio
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Mongiuffi
Melia
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Montagna
Reale
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Montalbano
Elicona
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Motta Camastra
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Motta D'Affermo
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Naso
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Nizza di
Sicilia
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Novara
di Sicilia
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Olivieri
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Pace del
Mela
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Pagliara
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Patti
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Pettineo
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Piraino
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Raccuja
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Reitano
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Roccafiorita
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Roccalumera
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Roccavaldina
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Roccella
Valdemone
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Rodì
Milici
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Rometta
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San Filippo
del Mela
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San Fratello
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San Marco
d'Alunzio
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San Pier
Niceto
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San Piero
Patti
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San Salvatore
di Fitalia
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Sant'Agata
di Militello
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Sant'Alessio
Siculo
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Sant'Angelo
di Brolo
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Santa Domenica
Vittoria
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Santa Lucia
del Mela
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Santa Maria
Salina
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Santa Teresa
di Riva
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San Teodoro
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Santo Stefano
di Camastra
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Saponara
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Savoca
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Scaletta
Zanclea
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Sinagra
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Spadafora
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Taormina
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Terme Vigliatore
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Torregrotta
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Torrenova
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Tortorici
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Tripi
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Tusa
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Ucria
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Valdina
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|
Venetico
|
Villafranca
Tirrena
|
|
|
|
COMUNE
DI CASALVECCHIO SICULO
|
|
Indirizzo: |
Via
Provinciale 1 - 98032 Casalvecchio Siculo (ME) |
Telefono: |
0942.761082
- Fax Municipio: 0942.761091 |
|
Stato: |
Italia |
Regione: |
Sicilia |
Provincia: |
Messina |
Zona: |
Italia
Insulare |
|
Latitudine: |
37°
57' 32''N |
Longitudine: |
15°
19' 23''E |
|
Altitudine: |
370
m s.l.m. |
Superficie: |
m².
36.112.844 |
Perimetro
Comunale: |
m.
33.004 |
|
Comuni
limitrofi: |
Antillo,
Castroreale, Forza d'Agrò, Furci Siculo, Limina, Santa
Lucia del Mela, Sant'Alessio Siculo, Savoca. |
|
Frazioni
e Contrade: |
Rimiti
È oggi la frazione più popolosa di Casalvecchio
e dista dal centro circa 18 Km. Secondo la tradizione locale,
Rimiti deve il suo nome al termine "eremiti". Con
ogni probabilità i suoi primi abitanti erano dunque
degli anacoreti, come del resto Sant'Onofrio,il patrono di
Casalvecchio, e visto che, sopra Rimiti sorge una località
disabitata chiamata "Monaci". Alcune famiglie colonizzarono
l'interno spingendosi fino alle soglie di Pizzo Vernà
(1286 mt) e nacquero borghi che ancor oggi si chiamano "Palazzu"
e "Pagghiarisi" dove si esercitava prevalentemente
la pastorizia. La chiesa, di recente costruzione è
dedicata al culto della Madonna del Carmelo.
Misitano Si trova a circa 16 Km dal centro di Casalvecchio.
E' presente la chiesa della "Madonna della Sacra Lettera".
E' sede di un plesso scolastico.
Fadarechi Frazione situata sulla strada provinciale Casalvecchio
- Antillo, deve il suo nome agli alberi di melicucco. Ciò
che rende notoria la terra di Fadarechi nel circondario è
la rinomata acqua di " Panagosto " ( leggi voce
relativa), una fonte di acqua sorgiva che si trova poco prima
dell'ingresso del paese. Tanta gente, soprattutto nel periodo
estivo, attratta dalla "fama" creata dal passaparola
sorto intorno a quest'acqua, viene numerosa per attingerla.
San PietroSi trova sulla sponda sinistra del fiume Agrò.
Deve il suo nome alla presenza dell'Abazia normanna dei SS
Pietro e Paolo d'Agrò (leggi voce relativa). È
sede di una fiera annuale (leggi voce relativa)
Mitta Dista circa 10 Km. dal centro. La chiesa, dedicata a
San Sebastiano, risale al sec. XVIII e sin da allora il culto
per il santo è molto sentito e viene portato in processione
il 20 gennaio.
San Carlo È un piccolo borgo. Nelle immediate vicinanze
si segnala una fonte di acqua sorgiva molto apprezzata.
Ed inoltre
Pietrabianca, Pietrabianca inferiore, Paratore, Passo Carrera,
Contura, Rafale. |
|
Abitanti: |
1.152 |
Densità: |
35
ab./km² |
|
Nome
degli abitanti: |
Casalvetini,
in Dialetto Casaluvicchioti. |
|
Sito
Web del Comune: |
http://www.comune.casalvecchiosiculo.me.it |
Mail: |
info@comune.casalvecchiosiculo.me.it |
|
Codice
Fiscale: |
00378410831 |
Codice
Istat: |
083012 |
Codice
Catasto: |
B918 |
|
Santo
Patrono: |
Sant'Onofrio |
Giorno
Festivo: |
12
giugno |
|
Stemma: |
// |
|
Gonfalone: |
// |
Caratteristiche
Stemma |
Simboli: |
// |
Colori: |
// |
|
Beni
monumentali: |
Chiesa
Madre, è dedicata a Sant' Onofrio Anacoreta, patrono
del paese. E' un'opera in stile barocco del XVII° secolo.
Conserva un culto antichissimo che risale al 1117, quando
Re Ruggero II autorizzò la ricostruzione della
basilica dei SS. Pietro e Paolo d'Agrò e, nel
"Diploma di Donazione" di terre e di beni
ai monaci basiliani, fece cenno proprio al culto di S. Onofrio.
Come risulta dagli antichi documenti è Chiesa Matrice
fin dal 1522, avendo avuto come filiali le altre chiese
minori di San Nicolò, di San Teodoro Martire
e della SS. Annunziata.
La Chiesa è sicuramente molto antica, ma non è
dato sapere con precisione quali e quante trasformazioni abbia
subito nel corso dei tempi. L'attuale struttura religiosa
fu ricostruita dopo una frana che la divise in due.
Fu ubicata trasversalmente rispetto ad una chiesa esistente
in precedenza, in quanto la facciata centrale, dapprima rivolta
ad ovest verso il monte, adesso viene rivolta a sud verso
il mare.
Duramente danneggiata dal terremoto del 1908, che colpì
Messina in modo devastane, fu ricostruita nel 1934 per volere
dell'Arcivescovo di Messina S.E. Mons. Angelo Paino.
La struttura religiosa ha un impianto a navata unica, si presenta
ricchissima di fregi, pitture, disegni, affreschi ed opere
d'arte e dell' originale stile barocco, la Chiesa conserva,
oltre il pavimento a mosaico in pietra locale e di Taormina
con disegni tutti diversi, un artistico soffitto ligneo a
cassettoni, contenenti piccole roselline dorate, sorretto
da mensole a cariatidi, due delle quali sul lato nord est
hanno la particolarità di avere mezzobusto caprino
e mezzo umano.
La Regia Soprintendenza all'Arte Medievale della Sicilia stabiliva
che "il tetto della Chiesa Madre di Sant'Onofrio deve
ritenersi opera monumentale dati i precedenti che dichiarano
quel tetto opera pregevolissima".
Le pareti e le vetrate hanno notevoli decorazioni artistiche
eseguite tra il 1943 ed il 1945 dal pittore Tore Calabrò
(celebre, tra l'altro, per aver modellato la statua della
Madonnina del Porto di Messina) il quale, invitato dal casalvetino
Domenico Puzzolo Sigillo, durante la seconda guerra
mondiale, trovò ospitalità a Casalvecchio Siculo,
dal 1943 al 45, e qui ebbe l'incarico dall' Arciprete Rev.
Mario D'Amico di ideare un trono che ospitasse l'antico
mezzobusto ligneo di Sant' Onofrio.
L'artista, non solo eseguì l'incarico, ma volle dimostrare
la sua riconoscenza per la calorosa ospitalità ricevuta
dai casalvetini arricchendo la chiesa di innumerevoli pregi,
quali pitture sui vetri, oli su tela ed affreschi murali.
All'interno della chiesa, tra le innumerevoli opere di rilevanza
artistica, si possono ammirare anche l'altare maggiore risalente
al 1700, in marmo con colonnine tortili ed il tabernacolo
in argento;
Una pila per l'acqua santa, posta su un capitello ricco di
decorazioni in stile bizantino e presumibilmente proveniente
dalla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo;
Il seicentesco fonte battesimale in pietra locale e di forma
ottagonale;
sei altari delle navate laterali; una lastra tombale con iscrizione
in latino, risalente al 1711.
Ma certamente l'elemento più rilevante è la
pregevolissima statua di Sant' Onofrio Anacoreta, in
parte fusa, in parte sbalzata e finemente cesellata in argento,
opera dell'artista messinese Giuseppe Aricò,
eseguita nel 1745.
La statua pare sia stata eretta a spese del popolo, per voto,
al suo protettore per la preservazione dell'abitato casalvetino
dalla peste messinese.
Del santo protettore vi è, inoltre, un mezzobusto in
legno del '500, opera di un artigiano locale, collocato nell'abside
della chiesa.
Pregevoli tele, tra le quali quella di Gaspare Camarda
eseguita nel 1622, paramenti sacri ed alcuni oggetti in argento
la cui fattura risale ai secoli XVII e XVIII, oltre a quanto
già citato, fanno di questa chiesa un inestimabile
museo in ci è forte il connubio tra culto e arte
Chiesa di S. Teodoro Martire, Stefano Bottari la fa
risalire al '500 e vi si conservano tele del pittore ed umanista
secentista casalvetino Antonino Cannavò. Molto interessanti
i ruderi dall'annesso convento degli Agostiniani Scalzi.
Chiesa della SS Annunziata Anch'essa risale al '500.
È di stile barocco ed è ricca di pregiati stucchi
seicenteschi. vi si può ammirare una tela dl secolo
XVII ed una scultura lignea della Madonna con angelo annunziante
eseguita a Napoli nel 1742 da Franciscus de Nardo.
Chiesa di S. Nicolò, risale al secolo XVI è
la più antica tra le Chiese filiali del paese.
All'interno esiste un prezioso grande dipinto su legno della
scuola Antonelliana dedicato a San Nicolò. Si esercita
anche il culto si Sant' Antonio da Padova, di cui esiste una
statua originale in legno che risale al '500 circa realizzata
da artigiani locali del tempo..
Convento degli Agostiniani scalzi,
Monastero dei SS. Pietro e Paolo di epoca arabo-normanna,
uno dei monumenti più complessi della Sicilia.
Fondata da monaci basiliani venne ricostruita nel 1117 e in
seguito fu restaurata nel 1172 da Gherardo il Franco per conto
di Teostericto, come riporta un'epigrafe greca incisa sul
falso architrave del portale maggiore.
Molto singolari risultano gli effetti cromatici creati dall'alternanza
di fasce di mattoni, pietra lavica, pietra calcarea ed arenaria,
essa rappresenta al contempo un mirabile compendio di influenze
bizantine, arabe e normanne.
L'esterno presenta una decorazione a lesene ed arcatelle intrecciate
e motivi a dente di sega, la facciata principale è
preceduta da un portico, racchiuso tra due torri, l'interno
è a tre navate, le quali sono divise da colonne corinzie
che sostengono archi a sesto acuto, lungo l'asse della navata
centrale si elevano due cupole, una su un alto tamburo, è
ondulata a spicchi; l'altra, nell'area del transetto poggia
su un tamburo ottagonale.
Piazza Vecchia (sec. XVII) Era il centro del paese
medievale dove si svolgevano tutte le attività artigiane
e commerciali del tempo con la presenza delle varie botteghe
di falegnameria, alimentari, osterie, depositi per il baco
da seta, ecc.
In seguito la piazzetta è stata notevolmente trasformata
con la distruzione degli archi esistenti fino agli anni settanta.
Attualmente si può ammirare un portale di notevole
fattura in pietra arenaria.
Museo parrocchiale
Acqua Ruggia (sec. XII) Così chiamata perché
la leggenda narra che vi si fermò a bere il conte Ruggero
II.
La fontana è caratterizzata da artistiche formelle
in ceramica rappresentanti storia di vita contadina e l'immagine
del santo padrono Sant'Onofrio. L'acqua sgorga da due mascheroni
scolpiti in pietra locale.
Vi sono annessi un caratteristico lavatoio coperto e un antico
abbeveratoio per animali.
Acqua fontana Si trova nella parte inferiore del paese
e l'acqua sgorga dalla bocca di un mascherone scolpito in
pietra locale. Annessi un abbeveratoio per animali e un lavatoio
antico.
Acqua Fadarechi o Panagosto Da questa fontana sgorga
un'acqua particolarmente ricercata per le sue benevoli qualità
quasi oligominerali. Ha un rivestimento in formelle di ceramica
rappresentanti immagini di vita contadina.
È completata da un abbeveratoio e da un lavatoio.
Ruderi Girando per il paese si possono notare diversi
portali in pietra arenaria di notevole fattura spesso contrassegnate
dalla croce simbolo dei Cavalieri Templari di Malta
Tribbone Vengono così chiamati, nel dialetto
locale, particolari sottopassi tipici dell'architettura medievale
araba, si tratta infatti di volte a botte costruite in mattoni
e pietra che permettono il congiungimento delle case al di
sopra delle viuzze pubbliche.
Monumento ai caduti E' un'opera realizzata dallo scultore
Nino Ucchino.
È in acciaio inox con un'altezza di 4,50 m. impaginato
a forma piramidale con due immagini contrapposte: al vertice
si staglia una figura che simboleggia l'utopia della libertà
e della giustizia, in basso emerge una figura che simboleggia
la violenza subita e la caduta della dignità umana.
A fianco sono state poste le lapidi con i nomi dei caduti
casalvetini in tutte le guerre
Zona Naturalistica "Piano Vernà" Una
interessante escursione si può effettuare incamminandosi
in mezzo ai boschi e salendo fino ai 1286 m. del "Pizzo
Vernà" una delle cime più alte dei monti
Peloritani da dove si può godere un meraviglioso paesaggio
che spazia dalle Isole Eolie alle coste della Calabria.
Lungo il percorso ci si può fermare in vari spazi attrezzati
e curati dal Corpo Forestale.
Gole Ranciara Si trovano al confine dei territori di
Casalvecchio e Limina. Sono state formate nel corso dei secoli
dall'erosione provocata dalle acque della fiumara d'Agrò.
Con le loro piccole cascate e con le notevoli formazioni rocciose
ricordano vagamente quelle ben più famose del vicino
Alcantara.
Nei tempi passati erano presenti alcuni mulini e vi si curava
il lino e la canapa. Sulla sponda sinistra (zona Mitta) si
possono ancora oggi notare i ruderi della struttura di una
delle prime centrali elettriche costruite in Sicilia realizzata
dalla famiglia Mastroieni.
Nel secondo dopoguerra il sito era stato scelto per la costruzione
di una diga, ma il progetto non andò in porto. |
|
Feste
Patronali e Religiose: |
Festa
del Patrono S. Onofrio Anacoreta - Tradizionalmente viene
trasferita dal 12 giugno (suo giorno canonico, e in cui si
svolge solo una semplice processione) alla seconda domenica
di settembre. Si svolge durante l'intera settimana con varie
manifestazioni.
Ogni sera si svolgono diverse sagre: della salsiccia, dei
maccheroni, della porchetta, del pane condito, tutte "innaffiate"
dal vino locale ed accompagnate da vari gruppi musicali. Una
serata è dedicata alla commedia teatrale.
Il sabato pomeriggio si svolge il tradizionale gioco delle
"pignatte e musticheddi": si tratta di una
variante dell'albero della cuccagna, infatti vari concorrenti
bendati si alternano nel tentativo di colpire con un bastone
delle pentolacce di terracotta ripiene di premi o acqua e
appesi in alto su una fune fra gli schiamazzi e il disturbo
degli spettatori. La serata del sabato si conclude con un
concerto sinfonico della banda comunale e con il divertentissimo
"sciccareddu".
Si tratta di un asinello stilizzato fatto di canne, legno
e carta e ricoperto da innumerevoli giochi pirotecnici portato
sulle spalle da una persona che ballando al suono della banda
gira per la piazza spaventando e divertendo la folla.
La domenica, nel primissimo pomeriggio, accompagnato ed annunciato
dal suono di un tamburo, gira per le strade del paese il caratteristico
"camiddu", un cammello di legno e stoffa
con due persone sotto e un "cammelliere" che lo
tiene a bada. Si tratta di una antica tradizione che affonda
le sue radici nella storia e nelle beghe politiche con la
vicina Savoca: infatti un tempo rappresentava un vero e proprio
sfottò nei confronti di Savoca, che vista da Casalvecchio
ha proprio l'aspetto di un cammello.
Propriamente il cammelliere (Casalvecchio) doma e controlla
il riottoso cammello (Savoca). In serata si svolge la sontuosa
processione della preziosa statua d'argento di Sant'Onofrio.
Chiudono i festeggiamenti spettacoli musicali e fuochi d'artificio
Le Varette - Processione ogni Venerdì Santo
alle ore 17.00;
'A Cerca - Si tratta di una particolare Via Crucis
notturna, che si svolge la notte fra il giovedì e il
venerdì santo. Ad essa partecipano le rappresentanze
delle due confraternite di S. S. Annunziata e quella di San
Teodoro.
I fedeli si riuniscono nella piazzetta di S. Teodoro e allo
scoccare della mezzanotte preceduti dai confrati, vestiti
con il tradizionale abbigliamento con tunica bianca e cappuccio,
partono in processione per le vie del paese seguendo il tragitto
delle stazioni della Via Crucis.
I confrati portano una grande croce, lanterne accese, trascinano
delle catene e fanno suonare le "troccole" particolari
strumenti di legno. I fedeli recitano canti e ripetono delle
strofe in dialetto siciliano:
Fraz. Misitano - Madonna della Lettera - Ultima domenica
di Luglio
Fraz. Mitta - San Sebastiano - ogni 20 di Gennaio. |
|
Eventi
Culturali: |
Festa
della fraternità e della pace.
E' un rito tradizionale che risale al 1760 e si svolge fra
le due confraternite di San Teodoro e della Santissima Annunziata,
nei giorni delle rispettive feste e vuole ricordare la riappacificazione
avvenuta fra le due confraternite.
Particolarmente attesa è la data del 25 marzo quando
gli stendardi delle due chiese portati dalle rispettive confraternite
si incontrano e si incrociano in un particolare "abbraccio
" che sancisce una vera e propria unione e fratellanza
fra le due comunità. |
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Eventi
Gastronomici: |
Sagra
della Salsiccia, per la festa di S. Onofrio (Settembre) |
|
Eventi
Sportivi: |
// |
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Curiosità: |
Una
leggenda popolare locale racconta che nella zona "Seleno"
si rifugiò una piccola comunità Greca fuggita
dalla vicina Naxos (l'attuale Giardini-Naxos) distrutta dal
tiranno siracusano Dionisio nel 403 a. C..
A
Casalvecchio nel 1959 sono state girate alcune scene del
film "L'Avventura" di Michelangelo Antonioni.
Uscito nel 1960 il film è uno dei più complessi
e interessanti della filmografia di Antonioni e rappresenta
uno dei capolavori del regista ferrarese essendo il primo
della trilogia detta dell'"incomunicabilità".
Fra gli attori si possono annoverare Monica Vitti, Gabriele
Ferzetti, Lea Massari.
Altre scene sono state girate a Taormina, Messina, Noto,
Milazzo e Isole Eolie.
|
|
Mercati
e Mostre: |
Fiera
mercato dei Santi Pietro e Paolo - Antica fiera - Si svolge
annualmente il 27 giugno nei pressi della basilica omonima
all'incrocio fra il torrente Agrò e il "vallone
Unni".
È un mercato che si svolge sin dai tempi più
remoti, ed infatti un tempo era uno dei più importanti
di tutta la Sicilia, durava ben undici giorni e si poteva
acquistare di tutto, dagli animali ad ogni altro tipo di mercanzia.
Attualmente si è notevolmente ridotta ed è molto
rinomata soprattutto per la tradizionale carne d'agnello infornata
che può essere degustata sul posto in luoghi appositamente
attrezzati. |
|
Centri
Culturali: |
Museo
Privato Etno Antropologico. |
|
Risorse: |
L'agricoltura
e l'allevamento. I prodotti agricoli tipici sono: le olive,
l'uva, i limoni e il grano gli allevamenti presenti sono quelli
di bovini e ovini. |
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Numeri
Utili: |
Azienda
Unita' Sanitaria Locale N.5 Guardia Medica - Piazza Croce,
Tel. 0942.761121
Farmacia Pino Pina Sara Via S. Onofrio, 75 - Telefono:
0942.761128. |
|
Siti
Web nel Comune: |
http://www.osterianormanna.com |
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Impianti
sportivi: |
// |
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Strutture
ricettive: |
Agriturismi: |
// |
Hotel
e Locande: |
// |
Residence: |
// |
Bed
and Breakfast: |
// |
Ristoranti
Bar e Pizzerie: |
Osteria
Normanna da Gaetano - Via Sant'Onofrio 3 - Tel. 0942.761110
- Cell. 393.7777528 |
Altro: |
// |
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Personaggi
illustri: |
Giovanni
Carini, matematico
Fra Ludovico di Gesù Maria Agostiniano Scalzo
dal 1665. Strenuo difensore dell'autonomia di Casalvecchio
Siculo nel sec. XVII. Appoggiò il partito dei "Merli",
composto dalla piccola borghesia, contro il partito dei "Malvizi"
(l'aristocrazia feudale). Morì il 18 marzo 1672.
Cannavò Antonino Umanista e pittore sec XVIII.
Di lui si occupò il giornale l'Ora di Palermo con un
articolo pubblicato il 16.03.1907 con il sottotitolo "Un
pittore casalvetino del sec XVIII. Rivestì tra l'altro
la carica di Commissario del S. Uffizio dell'Inquisizione
in Casalvecchio. Morì il 7 gennaio del 1763.
Onofrio Abate Casablanca Maestro di Belle Arti e di
Filosofia, prof. Di Diritto Canonico e dott. in Sacra Teologia.
Esaminatore Sinodale della Gran Corte Archimandritale della
città di Messina e primo Arciprete del paese di Casalvecchio
dal 1795 al 21 dicembre del 1812 giorno della sua morte.
Onofrio Costa Generale di brigata della Guardia di
Finanza. Scrisse il libro tascabile "Agenda del Finanziere"
pubblicato nel 1926 raggiungendo la 29.ma edizione nel 1966.
Morì a Genova il 25 febbraio del 1968.
Giuseppe Cannavò Laureato in Farmacia, fu Sindaco
di Casalvecchio nel 1906 e più volte consigliere dell'Ordine
dei Farmacisti. Nacque il 5 ottobre 1870 e morì il
26 marzo 1928.
Letterio Cannavò Professore Ordinario dell'Università
di Messina, direttore della scuola di Specializzazione di
Malattie infettive, Presidente dell'Amministrazione Provinciale,
Commissario del Consorzio Antitubercolare, membro del consiglio
Nazionale dell'Ordine dei Farmacisti e membro di numerose
commissioni scientifiche nazionali e internazionali.
Francesco Cannavò Presidente Nazionale dell'Ordine
dei Farmacisti Italiani dal 1964 al 1985 e membro di numerose
commissioni scientifiche nazionali e internazionali.
A suo none è stata istituita una Fondazione di Formazione
e Ricerca.
Francesco Trimarchi Magistrato. Consigliere di Cassazione.
Ha presieduto i Tribunali di Caltagirone e di Catania. Morì
nel 1961
Luciano Crisafulli Condottiero dei valorosi "Cento
Montanari Casalvetini", volontari Garibaldini.
Domenico Puzzolo Sigillo Avvocato, presidente dell'Archivio
Storico di Stato di Messina.
Studioso della storia locale e del Messinese. Autore di varie
pubblicazioni. Morì il 15 febbraio del 1962.
Francesco Muscolino Nobile figura di educatore. Nacque
l'1 aprile 1860 e morì l'11 Novembre 1936. Autore di
numerose pubblicazioni educative.
A suo nome è intitolato il plesso della scuola elementare
di Santa Teresa di Riva.
Mario D'Amico Arciprete, nato a Letojanni il 2 marzo
1910 fu prete e arciprete di Casalvecchio dal 1935 fino al
24 gennaio 1995 data della morte.
Si dedicò incessantemente alla vita parrocchiale e
sociale del paese e si interessò fattivamente al restauro
e alla valorizzazione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo
DAgrò.
Autore di varie pubblicazioni riguardanti la storia di Casalvecchio
e dell'intera valle d'Agrò. Si adoperò per la
creazione e la cura del museo parrocchiale. Cittadino onorario
di Casalvecchio.
Banda Musicale Il corpo bandistico casalvetino è
stato istituito nel 1866 in memoria dei Cento Montanari Casalvetini.
La sua scuola musicale ha "sfornato" nei decenni
innumerevoli ed ottimi interpreti. Infatti è frequentata
anche da giovani di vari altri paesi.
l primo maestro fu il sig. Giovanni Giunta e per diversi anni
è stata diretta dal maestro Di Mento ed in seguito
dal maestro Giovanni Alibrandi, attualmente è diretta
dal maestro casalvetino Carmelo Curcuruto |
|
Come
si arriva: |
Auto: |
S.S.
114 Orientale Sicula, da Catania e Messina sino a Santa
Teresa di Riva al bivio per la S.P. 19, Km 6;
A 18 uscita Roccalumera (Me) proseguendo verso Santa
Teresa di Riva al bivio per la S.P. 19, Km 6 |
Autolinee: |
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Ferrovia: |
Stazione
ferroviaria di Santa Teresa di Riva. |
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Cenni: |
Situato
sui monti Peloritani, meridionali, alle pendici SE del monte
Sant'Elia il comune di Casalvecchio Siculo è un paese
di antico insediamento il nome originario del paese era Palachorion,
che in greco - bizantino vuol dire vecchio casale, secondo
quanto attesta un atto aragonese del 1351.
Il nome fu poi mutato in quello attuale in epoca araba.
Dall'inizio dell'età normanna sino al sec. XVIII rimase
sotto la giurisdizione di Savoca divenne comune autonomo nel
1793 e fu frazione di S. Teresa di Riva dal 1928 fino al 1939,
quando divenne comune autonomo.
Caratteristica è la festa in onore del patrono S. Onofrio,
che si tiene la seconda domenica di settembre, durante la
quale sfila in processione anche la statua di un cammello
in ricordo del cammello su cui Ruggero II entrò vincitore
in Sicilia nel 1060.
Subì, infatti, l'influsso sia dei Bizantini che degli
Aragonesi.
Di queste due presenze restano ampie testimonianze quali vecchi
palazzi e antiche chiese e monasteri.
La vocazione di Casalvecchio Siculo è quella di una
comunità dedita all'agricoltura.
La coltivazione di frutteti e della vite erano attività
abbastanza diffuse nel passato, ma avversità naturali
ne provocarono il ridimensionamento.
Etimologia (origine del nome)
E' un composto di Casale e vecchio, con evidente significato,
la specifica, che identifica la posizione geografica, fu
aggiunta nel 1862.
Il
Comune di Casalvecchio Siculo fa parte di:
Regione Agraria n. 3 - Alto Fantina e Alto Mela
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