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Messina
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Acquedolci
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Alcara
Li Fusi
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Alì
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Alì
Terme
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Antillo
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Barcellona
Pozzo di Gotto
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Basicò
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Brolo
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Capizzi
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Capo d'Orlando
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Capri Leone
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Caronia
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Casalvecchio
Siculo
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Castel
Di Lucio
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Castell'
umberto
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Castelmola
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Castroreale
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Cesarò
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Condrò
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Falcone
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Ficarra
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Fiumedinisi
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Floresta
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Fondachelli
Fantina
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Forza D'Agrò
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Francavilla
di Sicilia
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Frazzanò
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Furci Siculo
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Furnari
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Gaggi
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Galati
Mamertino
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Gallo D'Oro
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Giardini
Naxos
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Gioiosa
Marea
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Graniti
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Gualtieri
Sicaminò
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Itala
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Leni
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Letojanni
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Librizzi
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Limina
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Lipari
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Longi
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Malfa
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Malvagna
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Mandanici
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Mazzarà
Sant'andrea
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Merì
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Milazzo
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Militello
Rosmarino
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Mirto
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Mistretta
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Moio Alcantara
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Monforte
San Giorgio
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Mongiuffi
Melia
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Montagna
Reale
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Montalbano
Elicona
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Motta Camastra
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Motta D'Affermo
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Naso
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Nizza di
Sicilia
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Novara
di Sicilia
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Olivieri
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Pace del
Mela
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Pagliara
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Patti
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Pettineo
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Piraino
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Raccuja
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Reitano
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Roccafiorita
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Roccalumera
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Roccavaldina
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Roccella
Valdemone
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Rodì
Milici
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Rometta
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San Filippo
del Mela
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San Fratello
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San Marco
d'Alunzio
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San Pier
Niceto
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San Piero
Patti
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San Salvatore
di Fitalia
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Sant'Agata
di Militello
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Sant'Alessio
Siculo
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Sant'Angelo
di Brolo
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Santa Domenica
Vittoria
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Santa Lucia
del Mela
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Santa Maria
Salina
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Santa Teresa
di Riva
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San Teodoro
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Santo Stefano
di Camastra
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Saponara
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Savoca
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Scaletta
Zanclea
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Sinagra
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Spadafora
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Taormina
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Terme Vigliatore
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Torregrotta
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Torrenova
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Tortorici
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Tripi
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Tusa
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Ucria
|
Valdina
|
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Venetico
|
Villafranca
Tirrena
|
|
|
|
COMUNE
DI ALCARA LI FUSI
|
|
Indirizzo: |
Via
della Rinascita 16, 98070 Alcara Li Fusi (ME) |
Telefono: |
0941.793010-
Fax Municipio: 0941.793406 |
|
Stato: |
Italia |
Regione: |
Sicilia |
Provincia: |
Messina |
Zona: |
Italia
Insulare |
|
Latitudine: |
38°
1' 0" N |
Longitudine: |
14°
42' 0" E |
|
Altitudine: |
400
m s.l.m. |
Superficie: |
m²
62.694.008 |
Perimetro
Comunale: |
m.
40.360 |
|
Comuni
limitrofi: |
Cesarò,
Longi, Militello Rosmarino, San Fratello, San Marco d'Alunzio |
|
Frazioni
e Contrade: |
Cammara,
San Giorgio, Macchiazza, Garbazzo, Cerasa, Mastro Giovanni,
Scarpani, Casetta, Maillaro, Gatto, S. Paolo, S. Todaro, Franchina,
Mangione, Valle Lepre, Vignazza, Carbuncolo, Fieri, Ciraseri,
Baratta, Stella, Lanzeri, Murà |
|
Abitanti: |
3.067
|
Densità: |
40
ab./km² |
|
Nome
degli abitanti: |
Alcaresi |
|
Sito
Web del Comune: |
www.comune.alcaralifusi.me.it
|
Mail: |
info@comune.alcaralifusi.me.it |
|
Codice
Fiscale: |
00144310836 |
Codice
Istat: |
083001 |
Codice
Catasto: |
A
177 |
|
Santo
Patrono: |
S.
Nicolò Politi |
Giorno
Festivo: |
3
maggio, 17 agosto |
|
Stemma: |
// |
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Gonfalone: |
// |
Caratteristiche
Stemma |
Simboli: |
// |
Colori: |
// |
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Beni
monumentali: |
Chiesa
del Rosario, all'inizio del paese, che presenta un bel
portico del XV sec. (costruita nel 1163 sotto la dominazione
Normanna;
Chiesa di S. Pantaleone Martire, nell'omonima Piazza,
costruita nel 1600 e ancora aperta al culto, che custodisce
una ricca collezione di libri antichi e pitture di notevole
pregio, tra cui tre tele raffiguranti Sant'Antonio Abate,
i Santi Cosma e Damiano e San Bartolomeo del tortoricese Giuseppe
Tomasi (1671), e un'altra tela rappresentante la Madonna col
Bambino del Damiani (1531);
Chiesa della SS. Trinità, unici resti dell'antico
abitato, fondato, come vuole la tradizione, da Patron Turio;
Chiesa di S. Elia accanto alla quale sorgeva il Convento
dei Cappuccini, oggi trasformato in parco giochi e dal quale
si gode un panorama suggestivo della vallata del Rosmarino,
Chiesa Madre Maria SS. Assunta di epoca bizantina,
nel terremoto del 10 Giugno del 1490, crollò riducendosi
ad un cumulo di rovine, sulle quali fu riedificata dal 1502
al 1508.
Nell'interno si ammira l'artistica cappella, dedicata alla
Vergine titolare, ornata di stucchi dorati e di celebri pitture,
dove sono custodite tre opere di notevole pregio: la statua
di San Nicolò Politi del Giuffrè, la tela raffigurante
il Santo Eremita del Damiani (1539), e lo scrigno argenteo
contenente le ossa del Santo, dello scultore catanese Paolo
Quarna (1581);
Chiesa dell'Annunziata
Chiesa del Convento dei Minori Conventuali
Chiesa delle Grazie
Monastero delle Vergini Benedettine, eretto nel 1559
dentro si trova un Museo d'Arte Sacra specializzato, curato
e gestito dalla Parrocchia Maria SS. Assunta con varie collaborazioni.
Inaugurato nel giugno del 2003, costituisce una significativa
iniziativa culturale realizzata dalla comunità parrocchiale
in uno con la Diocesi di Patti col nobile intento di valorizzare
e offrire al vasto pubblico il proprio ingente e prezioso
patrimonio.
L'esposizione museale si relaziona e rimanda efficacemente
al ricco e fecondo patrimonio che è esposto nel suo
luogo naturale, cioè nelle suggestive chiese di Alcara,
la cui visita costituisce un necessario completamento e dà
senso di continuità al percorso museale ed aggiunge
inoltre ulteriori elementi di conoscenza del fervore religioso
e della vitalità artistica di questa nobile terra.
Il Museo, per un percorso espositivo di circa 350 mq., si
sviluppa su due livelli, con diverse sezioni.
Al primo livello, nella prima sezione sono esposte opere lignee
di piccole dimensioni che documentano nella forma plastica
l'abilità di anonimi artigiani che operano su committenza
della comunità locale a cui sta a cuore l'arredo delle
proprie chiese.
Sono interessanti: la testa di S. Giovanni in legno dipinto
su piatto ligneo del 1618; un Crocifisso in cera con costato
che si apre; altro Crocifisso in avorio; due Angeli oranti
ed un'Aquila in legno dorato. Dentro l'apposita teca spicca
fra tutte la "Madonna col Bambino", statua in alabastro.
Seguendo il percorso, nella seconda sezione sono esposti i
fercoli di San Michele A. e dell'Annunziata che si offrono
nella loro straordinaria bellezza a testimoniare la fecondità
di laboratori e di artigiani dell'area nebroidea.
Nelle pareti sono poste interessanti tele: la Deposizione
(sec. XVIII), l'Adorazione dei Magi (G. Tomasi, 1667), la
Madonna tra i Ss. Andrea, Benedetto e Placido (S. Rivelli,
1788) e l'Estasi di S. Francesco (anonimo, sec. XVII).
Su piedistalli le statue lignee della Madonna del Carmelo
e di S. Simone.
Nella terza sezione sono raggruppate opere del Quattro-Seicento.
È di estrema raffinatezza il Crocifisso medievale di
fine Quattrocento. Nella parete di fondo è la tavola
"La Madonna tra S. Sebastiano e S. Francesco" (sec.
XVI), interessante opera che si ascrive ad allievo della scuola
di Antonello da Messina (1430-1475). È pure di pregio
il dipinto "S. Anna con la Madonna ed il Bambino".
Nei contenitori bassi sono esposte collezioni di libri antichi,
tra cui un incunabolo e rarissime cinquecentine, importanti
testimonianze della vitalità culturale alcarese.
Al secondo livello, la sezione prima, costituita da un'ampia
sala, raccoglie alcuni dei numerosi paramenti liturgici di
proprietà della Parrocchia, tra cui pianete ricamate
con fili d'oro e fili di seta. È di immediata percezione
il loro pregio, poiché in tali arredi (secc. XV-XVIII)
si manifesta la capacità creativa, la bravura di maestranze
che hanno saputo soddisfare le richieste delle committenze
locali illuminate.
La perizia e l'abilità delle moniali di Alcara erano
ben note oltre l'ambito locale. Nella parete: prezioso paliotto
con S. Nicolò Politi (sec. XVIII) in fili d'argento,
oro e grani di corallo.
Nella sezione seconda sono esposti arredi argentei (calici,
navicelle, turiboli, secchielli, ostensori, pissidi, reliquiari,
crocifissi, corone
),
Monastero del Rogato
Eremo di S. Nicolò Politi
Finestra Bifora del XV sec, monumento ai caduti di pregevole
bellezza;
Antico quartiere Motta, il più antico nucleo
abitativo del paese, di chiara impronta medievale, il cui
intreccio delle vie richiama la tipica disposizione dei quartieri
Arabi;
Agglomerato rurale "Stidda" costituito da
capanni in pietra a secco e copertura in tegole o "frasche"
con accanto dei recinti per il ricovero del bestiame che richiamano
gli antichi insediamenti preistorici
Fontana Abate costruita in età remota dai Turiani,
adornata di stemmi, pinnacoli e volute di pietra, dalla quale
sgorgano sette cannoli d'acqua freschissima;
Castel Turio, torretta arroccata su uno spuntone roccioso;
Mulini ad acqua, sul torrente "Stidda", si
susseguono, uno dei quali è ancora integro;
Grotta del Lauro; Una delle grandi meraviglie naturali
del territorio di Alcara Li Fusi e dei Nebrodi, è la
Grotta del Lauro, situata a 1068 metri s.l.m., nel contesto
delle imponenti Rocche del Crasto, un anfiteatro roccioso
di tipo dolomitico.
Nella Grotta sono presenti innumerevoli stalattiti, stalagmiti,
colonne dalle forme più svariate e anche un tipo di
concrezione mammellonare formata da spessi strati di calcite,
nel suo interno trasparente.
Tramite un ampio ingresso di forma ovale si incomincia una
leggera discesa che porta ad una prima grande caverna delle
dimensioni irregolari, con una volta altissima costellata
da stalattiti di svariate forme, inoltre delle stalagmiti
anch'esse di forme e di dimensioni diverse ed un'imponente
colonna che funge da pilastro, proseguendo con una leggera
salita si giunge ad una seconda caverna anch'essa molto ricca
di suggestive colonne stalagmitiche e di nuove e molteplici
stalattiti che rendono la volta della caverna di una bellezza
unica.
Dalle due caverne partono dei cunicoli che scendono e si incrociano
portando ad altre stanze di dimensioni minori ma dalla bellezza
illimitata.
Il silenzio del luogo è interrotto dal rumore lento,
ritmico, eguale, prodotto dal gocciolio dell'acqua trasudante
dalla volta.
Oltre che da un punto di vista geospeleologico la grotta del
Lauro è interessante per la presenza in essa di due
esemplari di "Troglobie", di invertebrati miriapodi
di alto interesse biologico che costituiscono un Endemismo
tipico ed unico di questa Grotta "ENTOTALASSINUM NEBRODIUM"
e " BERONISCUS MARCELII".
Nella grotta alcuni studiosi hanno rinvenuto materiale archeologico
preistorico di grandissimo interesse scientifico.
Per salvaguardare l'habitat della Grotta è stato emanato
un regolamento per gli escursionisti che vogliono visitare
il sito.
Per le escursioni e necessario presentare un richiesta al
Comune di Alcara Li Fusi almeno cinque giorni prima.
L'escursione naturalistica è di media difficoltà,
la durata si aggira intorno alle 5 ore, ed è necessario
avere un abbigliamento adeguato nonché delle scarpe
tipo trekking.
Nel periodo estivo le visite guidate sono organizzate dall'Associazione
Amici della Terra / club Nebrodi Cell. 347 5794695.
Le Rocche del Castro, anfiteatro roccioso dall'aspetto
dolomitico il quale si estende per circa 20 Km., raggiungendo
la quota massima nel Pizzo S. Nicola, ai piedi si erge un
maestoso liscione di faglia dove tutt'ora nidificano una coppia
di Aquile Reali, alcune coppie di Gheppi, il Falco Pellegrino
e numerosi altri uccelli diurni e notturni
le faggete di Poggio Placino, Scavioli, Maullazzo,
Scafi, Macchiazza
la Fiumara del Rosmarino, la quale taglia in due il
territorio comunale, dividendo la parte rocciosa da quella
boschiva;
Lago artificiale Maulazzo;
Lago naturale di Biviere ;
Monte Sora il monte più alto dei Nebrodi. |
|
Feste
Patronali e Religiose: |
03
Maggio Festa patronale della Madonna dell'Assunta;
15-18 Agosto Festa patronale di S. Nicolò Politi. |
|
Eventi
Culturali: |
24
Giugno - Festa dei "Muzzuni",
In prossimità del solstizio d'estate, gli abitanti
di Alcara Li Fusi si danno appuntamento per le celebrazioni
della festa del Muzzuni.
Questa festa ha origini pagane, dedicata alla dea Cerere,
sono infatti presenti delle caratteristiche che ricordano
gli antichi riti della civiltà ellenica e che consistono
in una sorta di rito propiziatorio per la fertilità
della terra e in un inno all'amore e alla giovinezza.
La festa, in origine celebrata il 21 giugno è stata
in seguito spostata al 24 giugno, per farla coincidere con
il giorno dedicato a San Giovanni Battista.
La denominazione Muzzuni deriva, con molta probabilità,
dalla caratteristica brocca priva di collo, mozzata appunto
o dal grano che una volta falciato, viene raccolto in fascioni
detti mazzuna.
Oggi la festa è costituita da un insieme di elementi
pagani e cristiani ed è considerata una delle più
antiche d'Italia.
Le protagoniste dei preparativi sono le donne che dispongono
degli altarini nei luoghi più caratteristici del paese
le pizzare, dei tipici tappeti realizzati utilizzando dei
ritagli di stoffa.
Sui tappeti vengono messi dei piatti contenenti delle spighe
e degli oggetti caratteristici del mondo contadino.
Le donne si dedicano poi alla preparazione dei muzzuni, delle
brocche senza collo, addobbate con un foulard di seta e con
gli ori delle famiglie del quartiere.
Le brocche contengono steli d'orzo e grano, lavanda e garofani
e, una volta pronte, vengono collocate sugli altari.
I quartieri in cui sono stati allestiti gli altari sono animati
da musiche e canti popolari, spesso inerenti all'amore.
Davanti ai muzzuni si celebra inoltre il Rito del Comparatico,
che consiste nel consolidare le vecchie amicizie e nel rinnovare
quelle nuove. |
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Eventi
Gastronomici: |
// |
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Eventi
Sportivi: |
// |
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Curiosità: |
// |
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Mercati
e Mostre: |
Mese
di Aprile Fiera del Bestiame. |
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Centri
Culturali: |
MUSEO
D'ARTE SACRA
c/o Monastero delle Vergini Benedettine
orari d'apertura:
da Lunedì al Venerdì dalle ore 9,00 alle ore
12,00
Sabato: ore 9,00 alle ore 13,00 Domenica : 15,00 - 19,00 |
|
Risorse: |
Centro
agricolo (uliveti, vigneti, cereali) ed allevamento del bestiame
(bovini, equini, ovini, suini); tessitura artigianale di tappeti
locali realizzati con filo di cotone bianco e pezzi di stoffa
di diversi colori, ritagliati a striscioline, che prendono
il nome di "pizzare". |
|
Numeri
Utili: |
Carabinieri:
Via Ugo Foscolo - tel. 0941-793073
Ufficio Postale: Via Roma - tel. 0941-793043
Guardia Medica: Via. U. Foscolo - tel. 0941-793383
Ufficio Turistico Comunale: Via della Rinascita n°
14 - Tel. 0941.793010 |
|
Siti
Web nel Comune: |
www.alcaraonline.it
web.tiscali.it/cartolandia2005
www.muzzuni.com |
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Impianti
sportivi: |
Stadio
Comunale "Sergio Rundo",
Campo da tennis
Campo di Pallavolo |
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Strutture
ricettive: |
Agriturismi: |
Agriturismo
"Chiusa Badia" C.da Carbuncolo cell: 340.6730368 |
Hotel
e Locande: |
// |
Residence: |
// |
Bed
and Breakfast: |
Bed
and Breakfast: Nicolò Via G Amendola 17 tel: 0941/792030
cell: 347/2927684
Bed and Breakfast: Rosa Via G Amendola 17,1° piano tel:
0941/792030 cell: 347/2927684
Bed and Breakfast: Tana del Lupo C.da Murà cell: 347/1443495
|
Ristoranti
e Pizzerie: |
Pizzeria
"Il Grifone" C.da Villicano tel: 0941.793211 - cell:
328.6880325 |
Altro: |
Trattoria
Artino C.da Cammara tel: 0941.793204 cell: 347.2910133 |
|
Personaggi
illustri: |
// |
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Come
si arriva: |
Auto: |
Autostrada
A20 uscita S. Agata Militello, attraversare il paese sulla
statale 113 sino al bivio per Militello Rosmarino -Alcara
li Fusi. Imboccare la strada provinciale 161, per circa KM
16 |
Autolinee: |
Pullman
di linea da S. Agata Militello ad Alcara li Fusi (ME) - F.lli
Sberna Tel. 0941.701023 |
Ferrovia: |
Linea
Palermo - Messina - Stazione ferroviaria di S. Agata Militello.
Proseguire in pullman. |
|
Cenni: |
Domina
dall'alto, l'intera vallata del Rosmarino; di intenso richiamo
la "Grotta del Lauro", singolare per le stalattiti
e stalagmiti che, ivi, si possono ammirare.
Le origini risalgono al XII sec. A. C. narrano infatti Plinio
e Dionigi d'Alicarnasso che, dopo la distruzione di Troia,
fra i seguaci di Enea vi fosse un certo Patrone, natio della
città di Turio e perciò detto Turiano, che dopo
essere sbarcato nel tratto di spiaggia che va da Acquedolci
a S. Agata Militello, con molti suoi compagni si diresse verso
l'entroterra, dove trovò un luogo ricco di sorgenti
d'acqua e riparato dai venti. Vi costruì un castello,
da lui detto Turiano, ove prese dimora, costituendo il primo
nucleo del borgo turiano che poi divenne Alcara.
Il nome potrebbe derivare dal greco "Alchar" che
significa fortezza, o forse furono i nuovi conquistatori arabi
a dare il nome di "Al-Quariah-al Fusà "(villaggio
spazioso).
Nell'anno 885 circa, i Saraceni, che occuparono e distrussero
la città di Castro, presero anche il castello Turiano
senza però distruggerlo giacché, data la sua
posizione e solidità, fu ritenuto utile per essere
utilizzato come fortezza. i superstiti Greci di Castro e di
Dèmina andarono ad ingrossare l'abitato di Turiano
che così divenne una città abbastanza importante
per l'avvenuta fusione dei territori e delle popolazioni di
tre gruppi civici. Cessato il dominio Saraceno e affermatosi
la dinastia Normanna, l'intero abitato assunse il nome di
"Alcara", e poiché era compresa nella Valle
Demona, si chiamò "Alcara Valdemone".
La denominazione di Alcara Valdemone rimase fino all'anno
1812 allorché una legge Borbonica soppresse le vecchie
circoscrizioni amministrative delle tre valli di Noto, Mazzara
e di Demona istituendo sette Intendenze, cioè province.
Da tale periodo il Comune assunse ufficialmente l'attuale
nome di Alcara li Fusi perché allora fioriva l'industria
dei "Fusi" per filare la lana, la seta e il lino.
La posizione geografica e la conformazione del territorio
del Comune di Alcara Li Fusi si presta facilmente, grazie
alla maestosità e la varietà dell'ambiente naturale,
a qualsiasi tipo di escursione.
Il centro di Alcara Li Fusi, ubicato a circa 400 m.s.m., nel
cuore dei Nebrodi, è adagiato ai piedi di una suggestiva
catena rocciosa, dall'aspetto dolomitico e domina dall'alto
l'intera vallata del Rosmarino.
Di particolare richiamo, a 1068 m di altitudine, nel massiccio
roccioso del Crasto, è la "Grotta del Lauro"
per il suggestivo spettacolo di stalattiti e stalagmiti che
si possono ammirare al suo interno.
Ai piedi del massiccio roccioso del Crasto è ancora
possibile trovarvi alcune interessanti specie di uccelli quali:
l'aquila Reale, il falco Pellegrino, il corvo Imperiale che
in questo luogo hanno trovato l'ambiente idoneo per nidificare.
Alcara conserva ancora intatto, specie nel quartiere "Motta",
primo nucleo abitato della cittadina, il fascino dell'antico
con i suoi caratteristici vicoli medievali che ricordano i
tipici quartieri arabi.
Del "Castello Turio" che domina il paese rimangono
alcuni ruderi tra cui una torretta quadrata di ruta su una
rupe rocciosa. Ai piedi dell'antico castello si trova la caratteristica
fontana "Abate" alimentata da sette grandi getti
d'acqua.
Notevole è la Chiesa Madre con le absidi ed il campanile
del XVI sec., all'interno della quale si trovano numerose
tele del sei-settecento ed un pregevole organo del XVII sec..
Splendido monumento di architettura rinascimentale è
la Chiesa del Rosario con un elegante portico del XV secolo.
Nei pressi del quartiere Badia si trova la Chiesa di S. Pantaleone
del XVI secolo all'interno della quale si conservano un pregevole
dipinto del cinquecento di scuola antonelliana e un organo
del XVI secolo.
Nella Cappella del Rogato, un tempo annessa ad un monastero
basiliano, è ancora possibile ammirare uno splendido
affresco murario bizantino che raffigura la morte della Vergine.
In un contesto paesaggistico di particolare bellezza si trova,
infine, l'antico eremo di San Nicolò Politi, meta ogni
anno di un devoto pellegrinaggio.
Ma Alcara Li Fusi, oltre che per le bellezze naturalistiche
del suo territorio e per il notevole patrimonio artistico,
è conosciuta per la caratteristica festa del "Muzzuni"
(brocca senza collo), una celebrazione che rievoca elementi
paganeggianti in onore di Adone e Afrodite (dea della fertilità
e dell'amore) le cui origini risalgono al IV e V secolo A.
C. e che si è tramandata ininterrottamente fino ad
oggi.
Particolare importanza riveste la tessitura artigianale di
tappeti locali che vengono realizzati con filo di cotone bianco
e pezzi di stoffa di colore diversi accuratamente ritagliati
a striscioline che prendono il nome di "pizzare".
Un artigianato tipico che, riscoperto da circa un ventennio
dalle donne alcaresi, costituisce un ulteriore prezioso elemento
di valorizzazione del territorio.
Etimologia
(origine del nome)
Attestato nei documenti con il nome di Alcara de fusis.
La prima parte potrebbe derivare dall'arabo al-hara che
significa "quartiere".
La seconda parte, ossia Li Fusi, si riferisce probabilmente
alla produzione di fusi che era particolarmente sviluppata
in loco
Il
Comune di Alcara Li Fusi fa parte di:
- Regione
Agraria n. 2 - Nebrodi nord-orientali
- Parco
dei Nebrodi
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