--ROCCHENERE--
GEOGRAFIA
Posizionato geograficamente in maniera invidiabile,
Rocchenere, come Locadi, è una piccola frazione
del Comune di Pagliara, ed è fra i tre centri
quello di più recente costituzione.
Posto sul versante Jonico dei Peloritani ed immerso
nel verde intenso degli agrumeti di una bassa collina,
sulla riva sinistra del torrente Pagliara, in un chilometro
appena è collegato dalla S. P. 25 (Roccalumera
- Mandanici) alla costa e quindi alle principali vie
di comunicazioni: Ferrovia, S. S. 114 e Autostrada
A18 ME - CT.
Ha pure la montagna a portata di mano, infatti seguendo
sempre la S. P. 25 in direzione Mandanici, ci si ritrova,
dopo una ventina circa di Km. sullo spartiacque dei
Peloritani, volendo, si può anche proseguire,
su strada in terra battuta, fino a raggiungere la
S. S. 113 sulla Costa Tirrenica.
Posto a meno di un chilometro dal mare, occupa una
posizione ideale per la sua vicinanza e alla spiaggia
e alle montagne.
Il paese, che annovera appena un migliaio di abitanti,
si stende in leggera pendenza sul fianco di una collina,
assumendo la forma di un triangolo col vertice acuto
volto verso l'alto.
Un quartiere di case infatti, "'u quartieri i
susu" si incunea nel fianco della collina fin
quasi della sua sommità.
E' un paese di recente costruzione, il più
giovane dei tre che si trovano nel Comune di Pagliara,
ma, pure se stretto da una parte dalle colline e dall'altra
dal letto del torrente, va estendendosi rapidamente
verso il mare, impedito nel suo sviluppo verso le
montagne da una rocca di pietra nera, grafite in massima
parte, che gli ha dato il nome.
E' la TIMPA NIRA, il contrafforte che chiude a monte
il paese, riparandolo dal vento freddo proveniente
dalle montagne, unico esempio in tutta la zona ed
ultimo rifugio per gli ultimi esemplari di volpi rimaste.
Il paese si è esteso in questi ultimi anni
in lunghezza ed in altezza, la via Martello infatti
che collega il centro del paese con " U quartieri
i susu" cui prima si faceva cenno, è diventata
una delle "vanedde" (viuzze) più
frequentate.
Il quartiere presenta qualche esempio di quelle architetture
così tipiche nel secolo scorso, cioè
le case le une sulle altre con vicoli e sottopassaggi
che sono oltre modo caratteristici.
STORIA
E' opinione generalmente accettata che i primi nuclei
abitati di Rocchenere non contino più di 200
anni.
L'ipotesi, da noi condivisa, non si fonda su documenti
di qualsiasi natura, ma, piuttosto, sulla loro mancanza,
infatti se Rocchenere avesse già raggiunto
un notevole grado di sviluppo nel 700, certamente
(si veda il caso di Pagliara) avrebbe avuto una Chiesetta
risalente a quel periodo e, comunque, ne sarebbe rimasta
traccia nelle Chiese di Rocchenere o di Pagliara.
L'analisi critica di quanto sostengono le persone
anziane e delle tecniche costruttive, consente di
identificare i 4 nuclei esistenti intorno a1 1860:
case vecchie limitrofe al Torrente Pietra Pirciata
("casi vecchi"), "Quartieri Susu",
S. Francesco, Marchese.
Si tratta di piccoli agglomerati molto distanti gli
uni dagli altri e, ancora oggi non perfettamente inseriti
nel tessuto urbano.
Tra il 1861 e il 1900, intorno ai nuclei iniziali,
sorsero altre case non ben distinguibili dalle precedenti,
inoltre nuovi nuclei si formarono a monte delle Vie
Belardo-Carrubara, e all'incrocio dell'attuale Via
R. Elena con Via Risorgimento e Via Cesare Battisti.
In questo periodo non oltre 10 case si affacciano
sul tracciato in terra battuta della provinciale Roccalumera
- Mandanici ancora in costruzione.
Dunque, all'inizio del nostro secolo, Rocchenere aveva
un aspetto assai diverso dall'attuale: poche case,
non sempre raggruppate, in mezzo a vigneti trapuntati
di gelsi, ficodindieti, ulivi, qua e là orti
irrigui incastonati di innumerevoli varietà
di alberi da frutto.
E, tuttavia, il centro già esercitava una forte
attrazione sia per le possibilità agricole
offerte dai primi impianti di agrumeto, sia per le
prospettive commerciali offerte dalla vicinanza con
la rotabile Messina - Catania favorite anche dalla
nuova strada ferrata costruita verso il 1867.
La costruzione degli argini del torrente (1911) e
del piccolo torrente Pagliara, la ricerca e la canalizzazione
di acque irrigue (Tornatola 1897, Saitta
,
Petrazzi o Società 1878), la fortuita scoperta
(secondo la tradizione) della fioritura estiva, la
costruzione dell'impianto di sollevamento "Giarmario"
(25/02/1923), furono tappe decisive per l'ulteriore
sviluppo economico ed urbanistico del piccolo centro
che, lentamente, assumeva la forma attuale.
Come a Pagliara, anche a Rocchenere non furono sufficienti
i primi 20 anni del nuovo secolo per un deciso sviluppo
edilizio lungo la Provinciale.
Qualcuno costruiva qua e là, pochi altri si
insediavano nei luoghi in cui ora si trovano gli incroci
della Provinciale con Via Martello e Via Messina.
Il terremoto del 1908 (che nel nostro Comune non provocò
vittime, ma danneggio tante case poi consolidate con
l'ausilio di speciali lame di ferro) offrì
una nuova prospettiva: per far posto agli scampati
anche di altri centri, nella zona retrostante Chiesa
di S. Lucia (1954), tra le vigne, furono installate
molte baracche che diedero origine ad un altro quartiere
intorno all'attuale Via Napoli.
Tra il 1921 ed il 1940, come pure nel ventennio successivo,
non sorgono nuovi nuclei .
Subito dopo il 1920 a Rocchenere si costruisce l'impianto
di elettrificazione.
Com'è ormai logico si costruisce lungo la Provinciale
o parallelamente ad essa, colmando così gli
spazi esistenti tra alcuni nuclei originari.
E, certamente, l'intraprendenza degli abitanti e la
fertilità della terra avrebbero prodotto una
prosperità ancora maggiore se la crisi bellica
del 1915-1918 e del 1940-1945, il malsecco del 1929,
la scarsa aderenza della legislazione per l'agricoltura
con le caratteristiche delle nostre coltivazioni,
non avessero imposto un rallentamento che, per altro,
non ha comportato mai il rischio di una involuzione.
Tuttavia dette crisi determinano un nuovo assetto
socioeconomico: il fenomeno migratorio verso il Centro-Nord
e verso l'estero (Svizzera, Germania, Belgio, Francia,
USA, Argentina, Australia etc.) sostituisce quello
più antico e stagionale che portava gli operai
del Comune di Pagliara nella Piana di Catania e verso
le colline del Siracusano, con la conseguenza che
i terreni più improduttivi o più lontani
e irraggiungibili vengono abbandonati.
Sul piano sociale, le conseguenze furono altrettanto
evidenti a Rocchenere come in altre parti del Comune
le frustrazioni proprie di queste circostanze sono
e valgono pienamente tutte le considerazioni di cui
è piena la letteratura meridionalista.
Dopo il 1934 si ripiantarono gli agrumeti (arancio),
ma solo 10-15 anni dopo si effettuarono le operazioni
di innesto delle varietà "monachello"
e "fino".
L'ultimo ventennio registra una espansione edilizia
notevole benché parzialmente mascherata.
Infatti, molti nuovi fabbricati sorgono sull'area
di vecchie case demolite o, ancora più frequentemente,
sono ristrutturazioni di quelle stesse abitazioni.
Fanno eccezione le opere pubbliche (tra cui la scuola
elementare del 1958/59, l'Asilo Comunale e un nuovo
nucleo di case che sta sorgendo ad est dell'abitato
lungo la Provinciale.
Nei primi anni "50", c'è stato un
vano tentativo di separazione da Pagliara per aggregarsi
al Comune di Roccalumera.
DA VISITARE
Essendo un paese molto giovane, non presenta granché
dal punto di vista artistico ed architettonico, tuttavia
meritano una certa attenzione:
CHIESA DI S. LUCIA
Sulla centralissima Via Risorgimento, di recente
costruzione sorta negli anni 50, attualmente aperta
al culto.
Essa non contiene oggetti antichi se non quelli appartenenti
alla Chiesa di S. Francesco. Tuttavia si trovano una
piccola acquasantiera del 1557 recante la scritta
"FRANC LO CASTELLO GUBRNATURI" forse proveniente
da Forza d'Agrò e la base dell'altare maggiore
che risale al 1700.
Infine nella parte frontale dell'abside, per tutta
la superficie, si trova un dipinto di Nino Longo di
recente fattura.
Il supporto del dipinto è costituito da truciolato
ed aderisce alla parete dalla quale emerge, come componente
del dipinto stesso, un Crocifisso ligneo preesistente
ma non antico.
CHIESA DI S. FRANCESCO
Sull'omonima via, anticamente era la cappella privata
di uno dei maggiori possidenti della zona: il Principe
di S. Margherita.
Originariamente, come anche oggi, era composta da
due ambienti: il più piccolo aveva funzione
di sacrestia, in quello più grande c'era l'altare.
Solo successivamente, con l'ampliamento dell'unica
navata, è passata all'aspetto e consistenza
attuale.
Probabilmente la data (1899) sul portale d'ingresso,
si riferisce all'anno della ristrutturazione.
VECCHIE COSTRUZIONI E LE FORNACI
La parte antica più notevole sorge sulla Via
S. Francesco, tra la Chiesa e la strada comunale Scoppo.
Tralasciando il fabbricato adiacente alla Chiesa,
a monte si trova un caseggiato in muratura di sola
pietra che si distingue dagli altri per lo spessore
dei muri assolutamente privi di mattoni e per la tecnica
di costruzione di porte e finestre
Quasi di rimpetto a sinistra, prima di arrivare alla
Chiesetta sopra citata, si trovavano fino al 2001,
purtroppo, i resti caratteristici di una fornace in
attività fino ai primi decenni del nostro Secolo.
Vi si fabbricavano principalmente mattoni e tegole
(coppi) con argilla proveniente da una cava locale
in contrada "Luriale
LE STRADE DI ROCCHENERE
Le strade di Rocchenere sono più regolari,
larghe e carrozzabili di quelle di Pagliara e Locadi.
Più omogenee sono anche le tecniche costruttive.
Tutto il paese si raccoglie intorno a due cardini
perpendicolari: la Provinciale che nel centro abitato
prende il nome di Via Risorgimento, e il Vallone Luriale,
ristrutturato fino a monte dell'abitato, denominato
Via Martello da Via Risorgimento al serbatoio comunale,
e Via Dei Mille da Via Risorgimento al Piccolo Torrente
Pagliara.
Le strade principalmente in asfalto, pietra lavica
disposta ad intreccio, generalmente è adoperata
nelle strade carrozzabili con forte pendenza e mattonelle
in asfalto sono utilizzati nella pavimentazione delle
viuzze .
ILLUMINAZIONE
L'impianto non presenta elementi di pregio artistico,
né vi sono tracce d'impianto ad olio o petrolio,
usuale e l'illuminazione ad incandescenza
FONTANELLE ED ICONE
Di nessun pregio le fontanelle fatta eccezione per
quella collocata all'incrocio tra Via Risorgimento
e Via R. Elena che presenta qualche elemento decorativo
e risale al periodo in cui Rocchenere apparteneva
al Comune di Roccalumera (1920).
Tre piccole Icone, incassate nei muri perimetrali,
si trovano in Via Risorgimento e sono dedicate a S.
Rita, Madonna del Tindari e Sacro Cuore: non hanno
alcun valore artistico, ma è tradizione che
al ritorno del Pellegrinaggio dal Tindari, ci si rechi
in processione fino all'Icona sita al N°11 e dedicata
alla Madonna del Tindari.
OPERE DA PROTEGGERE
Non vi sono a Rocchenere opere antiche, tuttavia
è senz'altro da proteggere e valorizzare la
Chiesa di S. Francesco, edificata su un poggio che
esalta la sua struttura semplice ed armoniosa.
|